allieva del corso A del corso di Design Industriale della prof. Cecilia Polidori



lunedì 14 maggio 2012

ARTE DEGLI ANNI 30


In un decennio di trasformazioni epocali, la grafica emerge come linguaggio in grado di rispondere alle rinnovate esigenze di comunicazione.

Negli anni Trenta la comunicazione, che in questo periodo è soprattutto stampata, assume sempre più una vocazione di tipo propagandistico o pubblicitario. In questo contesto, la grafica assume la fisionomia d’un settore professionale autonomo, con una cultura specifica e regolato da procedure e tecniche precise.


La Rinascente
Battezzata “La Rinascente” dal poeta Gabriele D’Annunzio nel 1917, questa azienda raccoglie attorno a sé diversi artisti come Marcello Dudovich, autore del manifesto qui sopra.


Huber e lo Studio Boggeri
Nell’Italia degli anni Trenta lo Studio Boggeri è il primo a fornire un servizio completo di comunicazione per grandi aziende. Attorno allo studio si riuniscono personalità di fama internazionale, come Max Huber (1919-1992), autore del manifesto a lato, che approda allo studio nel febbraio 1940. grazie alla sua grande ricchezza creativa e alle idee innovative, il designer svizzero esercità un ruolo fondamentale sulla grafica italiana.

Professione grafica
Il processo di definizione del messaggio e la sua resa in parole e immagini vengono definiti secondo parametri concreti e oggettivi, lasciando meno spazio all’intuizione personale rispetto a quanto avveniva in passato.
Se nei regimi totalitari la creatività sfocia soprattutto nello sviluppo di manifesti di propaganda, divise, insegne o allestimenti per cerimonie ufficiali, gli stati democratici sfruttano la comunicazione di massa per diffondere e promuovere l’immagine delle aziende e dei nuovi prodotti che appaiono sul mercato, destinati nel tempo a diventare delle firme inconfondibili.

Creatività italiana
Durante i primi Anni Trenta l’industria italiana registra un forte progresso, in particolare nel settore automobilistico con Fiat e Alfa Romeo nella parte del leone anche a causa della politica autarchica: risale al 1936 l’introduzione sul mercato della Fiat 500, inizialmente nota come “Topolino” che infrangerà un record di vendita dopo l’altro fino alla metà degli anni Cinquanta. La pubblicità da il suo contributo con campagne mirate, che riprendono gli stilemi grafici dell’epoca tratti “disegnati” con pochi elementi che si inseriscono su fondi omogenei e sfumati, mentre il testo è spesso inclinato e deformato, divenendo anch’esso elemento di decoro grafico. Il 1933 è l’anno di nascita dello Studio Boggeri, la prima agenzia grafica italiana che annovererà tra le sue file numerosi designer nazionali e stranieri, da Max Huber, a Erberto Carboni, Xanti Schavinsky,  Marcello Nizzoli e Bruno Munari. La vena artistica dei grafici di Boggeri collocherà l’agenzia fra le più famose in Italia e nel mondo: tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta lo Studio Boggeri avrà i suoi clienti aziende del calibro di Damine, Glaxo, Olivetti, Pirelli e Roche. Nello stesso anno nasce Campo Grafico, una rivista destinata a influenzare fortemente il modo di fare pubblicità grafica moderna e le nuove forme di impaginazione. La sperimentazione tecnica di Campo Grafico si estende anche ai caratteri tipografici, che assumono un rilievo sempre maggiore.

“Le grandi idee sono ciò che rimane del passato e ciò che farà la differenza nel futuro”. Acne Group

Grafica pubblicitaria                   
Nel 1934 arrva la seconda versione della “Balilla”, una vettura il cui successo sarà offuscato solo da quello della Fiat 500. La rafica pubblicitaria rappresenta un importante veicolo di promozione per il nuovo modello, qui rappresentato in un manifesto a opera di Dudovich.
Dalla rivista: Graficamente – per la pubblicità, la stampa, il web – De Agostini Editore, a. 2011 n.3 pg: 18-19

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